A Lugano e in El Salvador si è affermato quello che potremmo denotare come brand, o tendenza, slogan, idea forte. Parlo del PlanB, grande evento sponsorizzato da Tether a tema Bitcoin, che in Svizzera è giunto con successo alla terza edizione.

Lugano's Plan ₿ | Every City Needs a Plan B
Scorri per saperne di più Ogni città 
ha bisogno 
di un Plan Il Plan ₿ di Lugano è un’iniziativa promossa dalla Città di Lugano e da Tether per fare di Lugano il principale polo europeo nei settori Bitcoin, blockchain e tecnologie decentralizzate. Il progetto combina l’adozione concreta delle criptovalute nella quotidianità con attività di formazione, […]
https://planb.lugano.ch/?lang=it

La B sta ovviamente per Bitcoin, ma anche per "piano B" nella più Comune accezione di via di fuga, alternativa in caso di bisogno, e via discorrendo. Perché sì, in effetti Bitcoin, in un mondo in cui per forza di cose la finanza classica persiste coi suoi pochi pregi e tanti difetti, assume di fatto questo ruolo di strumento di difesa da possibili ritorsioni del sistema, con una certa flessibilità d'uso anche in caso di navigazione in acque tranquille o relativamente tali.

Lugano, da questo punto di vista, sta indubbiamente diventando un punto di riferimento.

Non si tratta solo di un noto polo finanziario oggi convertito alla filosofia di Satoshi Nakamoto. La città è infatti un vero e proprio hub culturale, commerciale e soprattutto tecnologico in materia di blockchain e decentralizzazione, con decine di aziende del settore che qui si sono insediate per operare in uno scenario ad alto valore aggiunto in termini di networking e servizi.

Ma come possiamo intendere l'idea di un "piano B" da implementare nell'oggi? A mio avviso le ulteriori domande da porsi per dare una risposta operativa a questo grande interrogativo sono essenzialmente due:

  • Dove mettere il denaro che residua dopo le spese spicciole e gli accantonamenti di breve-medio periodo, al fine di farlo fruttare, o almeno di conservare il potere d'acquisto?

  • Siamo veramente proprietari del denaro che abbiamo in tasca?

L'immediato corollario relativo alla lettura congiunta di queste due domande porta a un assunto molto chiaro: La valuta nazionale (fiat money, quale che sia) in termini di svalutazione nel medio-lungo periodo è la peggiore forma di risparmio che si possa implementare, soprattutto se abbiamo intenzione di detenerla in sistemi centralizzati come banche e affini.

Una qualsivoglia "pianificazione alternativa", quindi, potendosi riferire al surplus che avanza dopo aver consumato ciò che serve consumare nell'immediatezza, e dopo aver accantonato preventivamente ciò che ci serve avere in contanti o comunque in valuta nazionale in riferimento agli impegni nel breve periodo (benzina, spese programmate, abbonamenti fissi, quote da trattenere, spese correnti, etc...), dovrebbe orientarsi alla conversione in BTC di tutto questo residuo. Una conversione, o acquisto che dir si voglia, che si consiglia con conservazione in wallet cosiddetti non-custodial, ossia con chiavi private interamente nelle mani del possessore.

Questo accantonamento è ovviamente utilizzabile on demand per qualsiasi eventualità, ma tendenzialmente dovrebbe restare fermo, nell'ottica di un accumulo costante. Si tratta infatti del patrimonio che costituisce proprio la "pianificazione B" di cui sopra.